Nella prima metà del XIII secolo, sulle rotte commerciali che attraversavano l'Anatolia, i Selgiuchidi fecero costruire un gran numero di han (magazzini dove proteggere le mercanzie che in epoca ottomano si ampliarono dotandosi di laboratori e uffici) e di caravanserragli. Questi ultimi altro non erano che dei grandi edifici che disponevano di una locanda, di locali per custodire le carovane, di alloggi e talvolta anche di una piccola moschea, che accoglievano, ristoravano e proteggevano dai malintenzionati i viandanti ed i mercanti. Uno dei meglio conservati di quel periodo - ed il più grande - è il caravanserraglio di Sultanhani. Un tempo la sua posizione, sulla strada che univa Konya (da cui la separavano 110 km) e Aksaray (circa 40 km), invitava ad una sosta tutti coloro che percorrevano la Via della Seta. Oggi quella stessa ubicazione l'ha resa una tappa obbligatoria di ogni itinerario turistico in pullman che si diriga dalla Cappadocia alla regione occidentale dell'Anatolia, per visitare prima Konya ed i suoi dervisci rotanti e poi la regione turca che si affaccia sul mar Egeo. A differenza di molti altri che sono stati trasformati in ristoranti, hotel, negozi o altri tipi di strutture ricettive, il Sultanhani è aperto al pubblico esclusivamente a scopo turistico e consente di farsi un'idea precisa di quale fosse l'architettura tipica di un caravanserraglio.