Il tempio Bulguksa
Il tempio Bulguksa venne costruito nell’VIII secolo d.C. sulle pendenze boschive del monte Toham nei dintorni di quella che è l’odierna Gyeongju ma che un tempo fu una capitale del regno Silla. Il tempio buddista che vediamo oggi è una ricostruzione e ristrutturazione dell’originale ed è molto più piccolo rispetto al progetto antico che doveva essere davvero gigantesco e maestoso.
Il nome di questo tempio significa letteralmente “la terra del Buddha” e nasce per rappresentare il paradiso.
È composto da tre aree principali: Birojeon (sala del Buddha Vairocana), Daeungjeon (sala centrale della Grande Illuminazione) e Geungnakjeon (sala della Beatitudine). Le varie zone sono costruite secondo la tradizione in strutture in legno e pietra rialzate, i tetti sono in tegole. Due ponti portano al corpo principale come a ricordare che si sta passando letteralmente in un altro mondo, lasciandosi alle spalle tutto ciò che è terreno per entrare in un luogo sacro.
La prima porta che si trova è il Portone della nebbia viola (Chaha-mun), ci sono poi le scalinate Paekun-gyo (Ponte delle Nuvole Bianche) e Chongun-gyo (Ponte delle Nuvole Azzurre). Le tre grandi sale un tempo erano accompagnate da un gigantesco complesso monastico che richiese quasi 40 anni per essere completato (tra il 751 d.C. e il 790 d.C.).
Oggi della superba struttura originale sono rimaste due pagode in pietra: Dabotap (Pagoda dei Molti Tesori) e Seokgatap (Pagoda senza ombra) datate entrambe 751 d.C.